BULLISMO ....PARLIAMONE
Punta di Fazio - Rubrica a cura del socio Raffaele FAZIO

Parlare di bullismo all'inizio dell'anno scolastico è cruciale per stabilire un ambiente sicuro e inclusivo fin da subito. La scuola, infatti, è un luogo di apprendimento e socializzazione, e il bullismo, con le sue conseguenze devastanti, può compromettere seriamente il benessere psicologico e il rendimento degli studenti.
Affrontare subito questo tema contribuisce a creare un clima di fiducia, affinché ognuno possa sentirsi compreso e supportato da adulti sensibili e consapevoli .

La scuola deve adottare una politica di "tolleranza zero" verso il bullismo, applicando procedure ben definite per affrontare ogni caso. Spesso, il bullo agisce per compensare un profondo senso di inadeguatezza e frustrazione.
La prevaricazione diventa un modo per sentirsi potente e ottenere il controllo.
Il bullo, in molti casi, ha subito a propria volta atti di violenza o bullismo, non riesce a gestire l'impulsività e la rabbia, generando dolore sulla vittima senza provare alcun rimorso.
I fattori sociali che possono favorire il bullismo riguardano l'educazione ricevuta in ambito familiare, se troppo permissiva o, al contrario, autoritaria e priva di valori etici. Ma anche la pressione esercitata dai coetanei può essere un motivo scatenante: il desiderio di essere accettati in un gruppo può spingere a conformarsi con comportamenti aggressivi, per non essere emarginati. Inoltre, web e social rappresentano canali di accesso a contenuti violenti e permettono al bullo di agire senza il contatto diretto con la vittima, amplificano il fenomeno.

Per contrastare il bullismo è necessario coinvolgere l'intera comunità scolastica, con programmi educativi che insegnino a gestire i conflitti, rispettare le diversità ed utilizzare la tecnologia in modo corretto e sicuro. Il dialogo e la collaborazione tra studenti, insegnanti e famiglie è essenziale, così come la fermezza nel condannare e sanzionare i casi di bullismo già dalle prime manifestazioni, talvolta tollerate e sottovalutate.
Io stesso ho provato sulla mia pelle il disagio e la devastazione interiore di quello che oggi abbiamo imparato a chiamare col termine "bullismo", ma che in passato non era definito, se non con la sofferenza, la paura e la solitudine di chi ne restava vittima.
Ho imparato che il bullismo è, spesso, la fase embrionale della mafiosità, con tutte le sue deplorevoli manifestazioni.
Ed allora la denuncia è l'unica strada per uscirne. Denunciare subito, perché il silenzio è la peggiore reazione che si possa avere quando si cade nella rete dei bulli.
Chi ha il coraggio di reagire denunciando il bullo, sarà un cittadino capace di opporsi alle prevaricazioni della mafia. Per questo, è importante che la Scuola possa offrire un supporto psicologico ed un luogo sicuro dove gli studenti possono denunciare in modo confidenziale, supportati da insegnanti e personale scolastico capaci di riconoscere i segnali di disagio e intervenire in modo efficace. Il bullismo, se non arginato, può degenerare in comportamenti illeciti, come aggressioni, minacce, stalking e atti di vandalismo. Per prevenire questa escalation, è fondamentale educare chiunque a non rimanere indifferente.
Raffaele FAZIO