“Esclusi dai grandi eventi, basta passerelle pagate coi soldi pubblici”

13.11.2025

Dura nota dell'associazione sull'esclusione sistematica dai grandi eventi sulla legalità in Calabria quando non figura tra gli organizzatori: "Troppi convegni autoreferenziali"


"Perché spesso La Tazzina della Legalità viene esclusa dai grandi eventi sulla legalità, soprattutto in Calabria, quando non è tra gli organizzatori? Forse perché non volgiamo lo sguardo dall'altra parte di fronte alle ingiustizie". A parlare è Sergio Gaglianese (La Tazzina della Legalità), che annuncia un'iniziativa pubblica sul tema della protezione di chi denuncia.

Passerelle senza contraddittorio

"Troppo spesso dietro i grandi convegni con nomi altisonanti si nascondono passerelle autoreferenziali. Manca il contraddittorio e chi la legalità la vive ogni giorno non viene invitato a parlare", afferma Gaglianese. "Il resto sono passerelle pagate con i soldi dei contribuenti. Meglio antipatici che servi".

Il caso Caffè Guglielmo e il fondo antiracket

Al centro della denuncia dell'associazione c'è il caso Caffè Guglielmo spa: "La denuncia dell'avvocato Guglielmo Tubertini, legale dell'azienda insieme all'avvocato Attilio Simeone, sul diniego della Prefettura di Catanzaro all'accesso al fondo antiracket è una vergogna assoluta", attacca La Tazzina della Legalità. "Parliamo di un'azienda simbolo che ha avuto il coraggio di denunciare e di non piegarsi alla criminalità. Invece di essere sostenuta, viene abbandonata".

"Così si indebolisce la fiducia nello Stato"

Il riferimento è anche istituzionale: "Poi non si meravigli il Prefetto Castrese De Rosa se la gente non denuncia le estorsioni: quando chi denuncia viene lasciato solo, si manda un messaggio devastante di sfiducia verso lo Stato", sottolinea l'associazione.

Chi chiede tutela: testimoni, collaboratori, imprenditori

"Testimoni, collaboratori di giustizia, imprenditori onesti: sono tantissimi coloro che si rivolgono alla nostra associazione per chiedere ascolto e tutela", spiega Gaglianese. "Continueremo a dare voce a chi non ha voce".

La proposta: un vero dibattito pubblico

La Tazzina della Legalità lancia quindi una proposta: "Un vero dibattito pubblico con tutte le componenti istituzionali e socialiPrefettura, Procure, Forze dell'Ordine, associazioni d'impresa, vittime e familiari — per affrontare seriamente il tema della protezione di chi denuncia. Solo così si costruisce una cultura della legalità".