Piera AIELLO ai microfoni della Tazzina della Legalita'

17.03.2024

Nel 1985, all'età di 18 anni, Piera Aiello fu costretta a sposare Nicola Atria, figlio del mafioso partannese Vito Atria. Vito Atria fu ucciso nove giorni dopo. Nicola Atria fu poi ucciso il 24 giugno 1991, in sua presenza. A seguito di quest'evento, Piera Aiello decise di denunciare i due assassini di Nicola e iniziò a collaborare, unitamente alla sorella del marito Rita Atria, con la polizia e la magistratura, in particolare con il giudice Paolo Borsellino. La Aiello e la Atria non sono ritenute delle collaboratrici di giustizia ma delle testimoni di giustizia, in quanto, pur essendo a conoscenza di fenomeni mafiosi e avendoli denunciati alle autorità, non sono mai state coinvolte direttamente in essi. Da allora vive con un'altra identità, fino alle elezioni del 2018.

Il 25 luglio 2008 è stata nominata presidente dell'associazione antimafie "Rita Atria" di Milazzo

Il 24 ottobre 2012 ha presentato il suo libro Maledetta Mafia (Edizioni San Paolo) scritto a quattro mani con Umberto Lucentini, giornalista e biografo di Paolo Borsellino.

Nel 2015 è stata assunta insieme ad altri 12 collaboratori di giustizia alla Regione Siciliana dal presidente Rosario Crocetta.

Il 10 dicembre 2016 è stata nominata Presidente onorario dell'"Associazione Antimafie e Antiracket - Paolo Borsellino - onlus" di Marsala. Il 23 maggio 2017 è stata eletta Presidente dell'"Associazione Antimafie ed Antiracket "La verità vive" Onlus".