SERRASTRETTA (CZ) 840 METRI SUL MARE

10.11.2025

Punta di Fazio - Rubrica a cura del socio Raffaele FAZIO

Finalmente qualcuno se n'è accorto…. Borghi abbandonati, boschi e campagne semi deserti sono un vero e proprio delitto

Ne parlo con ragione personale, essendo nato in un comune della Calabria, Serrastretta, a 840 metri sul livello del mare,  immerso in una bellissima faggeta e, oggi, abitato da poche anime. 

I giovani sono andati via ed il patrimonio umano ha perso gran parte delle sue caratteristiche. L'invecchiamento della popolazione ha disperso arti e mestieri che si erano tramandati nel tempo, insieme alla cultura , le tradizioni e l'amore per la natura. Eppure quei mestieri hanno prodotto ricchezza per tanti anni, consentendo ai padri di sostenere i figli agli studi, che si sono allontanati dai luoghi di origine e non vi hanno fatto ritorno.

Eppure sarebbe bastata una maggiore sensibilità, anche politica, per scongiurare il rischio dello spopolamento e mantenere viva l'anima di tanti borghi, che avrebbero continuato a vivere anche attraverso il folklore di certe feste popolari, che rafforzano la cultura e l'identità dei luoghi.

Serrastretta è un Comune montano che è attraversato dal torrente La Fiumarella e si estende nella parte settentrionale della provincia di Catanzaro, tra i monti Contrò e Potilella. Fondata nel 1383, la denominazione del Comune deriva all'ubicazione dell'abitato originario, sorto in una gola molto stretta tra due catene montuose, dette Serre. Di rilevante interesse, il Museo della civiltà contadina di Serrastretta, un allestimento permanente che raccoglie attrezzi da lavoro e di uso quotidiano, con originali ricostruzioni di attività del passato. In particolare, sono esposti utensili di falegnameria per la fabbricazione delle sedie, una delle principali arti di Serrastretta, ancora oggi patria di artigiani espertissimi. 

I borghi sono custodi di una storia millenaria, tradizioni, arte e architetture uniche che costituiscono l'anima più autentica del Paese. Abbandonarli significa perdere una parte inestimabile del patrimonio nazionale, e non solo di quello locale. La loro rivalutazione dovrebbe mirare al ripristino degli edifici storici ed alla riqualificazione degli spazi pubblici, migliorando l'aspetto e la qualità dell'intero paesaggio rurale e urbano.

Inoltre, i borghi offrono un'alternativa al turismo di massa, che valorizza l'autenticità e può generare un ritorno economico per le comunità locali, decongestionando le destinazioni turistiche più note. Sarebbe un modo per rilanciare l'economia locale, attraverso i prodotti, i saperi e l'artigianato del territorio. Se poi fossero incentivate anche le nuove opportunità di lavoro, grazie alla digitalizzazione ed alle potenzialità del lavoro agile, allora si aprirebbero nuove prospettive per il futuro. Mi piace pensare ad una tecnologia che migliora la qualità della vita, offrendo ancora uno spazio dignitoso a tanti uomini e tante donne delle passate generazioni, un po' maestri e un po' artisti, che hanno ancora tanto da insegnare.

A Serrastretta affondano anche le radici di Iolanda Cristina Gigliotti, in arte Dalidà, una delle piu' grandi interpreti della musica pop internazionale tra gli anni "60 "80Dischi, fotografie, poster, scritti raccontano la sua vita nella Casa Museo, che si trova in paese.

Combattendo lo spopolamento si possono recuperare tanti edifici abbandonati, prevenendo il degrado e il dissesto idrogeologico, problematiche spesso aggravate dall'abbandono.

In sintesi, recuperare i borghi significa investire nel futuro del Paese, trasformando il rischio di scomparsa in una grande opportunità di rigenerazione culturale, sociale ed economica, nel segno della sostenibilità e del rispetto per l'identità dei luoghi. Serve progettualità e, soprattutto, una visione chiara e aperta da parte delle Istituzioni. Sono sicuro che le idee non mancano e mi piacerebbe dare supporto ad una sana rinascita del mio paese, offrendo la mia esperienza di artigiano come fonte di conoscenza per chi, più giovane di me, saprà metterla a frutto in una nuova prospettiva di lavoro e di qualificazione di questa terra.


Per la cronaca...nella mia vita ho svolto l'attività di falegname. Passione nata fin da piccolo frequentando le botteghe presenti in paese. Serrastretta  è denominato "il paese delle sedie". Anticamente vi risiedevano abili artigiani, famosi per la produzione di sedie in legno....io ero uno di loro...ma la passione non si spegne. 

L'Arte dei "Seggiari" L'antica arte dei "seggiari" (sedari o seggiolai) di Serrastretta è un'eccellenza locale che si tramanda di generazione in generazione, affondando le radici nella fine del 1800. La produzione fu ufficialmente riconosciuta nel 1882, quando i fratelli Luigi e Gregorio Nicotera ricevettero una medaglia d'argento al Concorso Agrario Regionale di Cosenza.

Articolo a cura del socio Raffaele Fazio : Riservato ogni diritto